Intervista a Lino: “Quello che ci ispira è poter contribuire con le nostre esperienze lavorative alla crescita culturale del territorio nel quale viviamo”
Ciao Lino e ciao a tutti, da dove nasce l’associazione Arkos e come mai l’idea di questo nome?
Ciao Chiara, l’associazione Arkos nasce dall’esigenza di salvaguardare il territorio e le tradizioni con un approccio nuovo, basato principalmente sulla tecnologia e la comunicazione. Il nome deriva dal concetto di Arca che accoglie e protegge.
Quanti siete e dove si basa la vostra attività?
L’associazione oggi conta 8 soci fondatori con diverse esperienze. Siamo un mix di professionisti in ambiti differenti quali tecnologia, marketing e comunicazione ed esperti in agraria.
La nostra attività si focalizza nella provincia di Salerno con il supporto di aziende del territorio e di appassionati del settore.
In cosa consiste la vostra attività? Quale importanza riveste al suo interno la tecnologia?
La nostra attività si basa principalmente sulla riscoperta delle tradizioni del territorio, di quelle coltivazioni che hanno contraddistinto la piana del Sele nella seconda metà del 1900.
La tecnologia riveste un ruolo fondamentale all’interno della nostra attività perché ci aiuta a creare le condizioni per portare avanti i progetti e a diffondere innovazione sul territorio. È grazie alla tecnologia che siamo in grado di creare una strategia di comunicazione mirata, a basso costo e capace di generare un movimento che parte dal basso. La tecnologia ci permette non solo di fare comunicazione ma anche di finanziare alcuni progetti in maniera semplice attraverso l’utilizzo di piattaforme di crowdfunding. Infine la tecnologia oggi ci permette di lavorare, nel caso di coltivazioni, alla purezza dei semi e far sopravvivere varietà che si ritenevano scomparse. Un esempio è sicuramente il recupero del pomodoro Fiaschello Battipagliese.
Quali sono ora i principali progetti attivi?
Oggi abbiamo due progetti attivi: la valorizzazione del Fiaschello Battipagliese e il progetto « Storie di Piantagrani » che non è solo un progetto ma una sorta di incubatore di progetti legati al marketing territoriale e ai servizi per il rilancio di marchi che costituiscono eccellenze di nicchia.
Avete in mente qualche nuovo progetto per il prossimo futuro?
Nel prossimo futuro ci sono progetti legati all’utilizzo di terreni sottratti alla mafia dove creare uno spazio per il recupero della biodiversità a rischio nei nostri territori. Abbiamo in fase di progettazione la realizzazione di un laboratorio per la trasformazione dei prodotti locali con il supporto di associazioni di persone svantaggiate. Altro progetto è quello di estendere a livello nazionale la conoscenza e la vendita di prodotti del territorio fino a raggiungere anche i mercati internazionali.
In che modo coniugate la tradizione con la riscoperta e l’innovazione?
Lo facciamo attraverso la tecnologia. La tecnologia oggi ha il vantaggio di poter essere invisibile. La tecnologia non è un fine ma un mezzo per raggiungere dei risultati. La tecnologia è alla base della comunicazione moderna, è alla base degli studi genetici, è alla base dell’organizzazione commerciale.
La nostra associazione può lavorare in diverse aree, dallo sviluppo di applicazioni che sfruttano le nuove tecnologie dell’Intelligenza Artificiale, agli interventi a livello genetico.
Stiamo ipotizzando l’utilizzo di tecnologie come la blockchain (tecnologia alla base degli smart contracts) per conservare informazioni in modo sicuro e non alterabile in futuro.
Quali sono i valori che più vi ispirano nella vostra attività? Cosa vi motiva e cosa vi piace di questo lavoro?
Quello che ci ispira è poter contribuire con le nostre esperienze lavorative alla crescita culturale del territorio nel quale viviamo.
Ci motiva poter mettere a disposizione della comunità le nostre conoscenze in diversi settori e sperimentare come questo approccio ci consenta di raggiungere dei risultati.
Riguardo i vostri percorsi personali, avete sempre lavorato in questo ambito? Come vi siete avvicinati al mondo agricolo?
In realtà uno soltanto tra i nostri soci ha lavorato come esperto di varietà ortive e di biodiversità. Nonostante questo, la somma delle nostre esperienze ci ha permesso di avvicinarci in modalità e contesti differenti, connessi anche fuori dalla nostra vita lavorativa, come il recupero di un seme scomparso o il recupero di processi antichi nella lavorazione del pane.
Qualche parola per concludere?
In conclusione possiamo dire che la sinergia tra persone appassionate del proprio territorio e delle proprie tradizioni, soprattutto se con competenze ed esperienze molto diverse, può portare alla creazione di progetti interessanti con ricadute reali ed importanti sulla comunità.