Intervista a Roberta dell’Associazione Movimento Zoe: “L’Abruzzo è un arcipelago di piccole e integre comunità rurali. Gente che trema…gente bella!”
Buongiorno, potreste raccontarci brevemente la storia dell’Associazione Movimento Zoè?
L’Associazione Movimento Zoè da anni si occupa di educazione attiva, salvaguardia ambientale, turismo sostenibile, agricoltura sociale ed attività e terapie assistite con animali. Promuove eventi culturali ed artistici, attraverso linguaggi creativi e modalità partecipate e innovative.
Movimento Zoè si occupa di diffondere la cultura e le pratiche eco-sostenibili principalmente nelle aree rurali. Tra le sue finalità: sostenere coloro che si avvicinano al mondo rurale. L’obiettivo? Consentire a coloro che vogliono lavorare a contatto con la ruralità di farlo salvaguardando le risorse e rispettando e valorizzando l’ambiente naturale, le tradizioni e la cultura locale.
Inoltre, eroghiamo servizi alle aziende agricole con un progetto da noi denominato AgricolTour. Con questo progetto offriamo sostegno in diverse aree di multifunzionalità in agricoltura: fattorie didattiche e sociali, turismo esperienziale, animazione e valorizzazione di prodotti e servizi.
Ogni nostra attività è messa in opera nell’ottica di un approccio ecologico integrato. Ogni azione è vista in relazione alle altre e operata con coscienza e coerenza.
Riassumendo quali sono le principali attività offerte?
In sintesi, offriamo servizi sociali, educativi, ludico-ricreativi e di animazione (turistica e territoriale).

Organizziamo eventi culturali ed artistici. Tutti gli interventi sono tenuti da esperti nei vari settori, con esperienza acquisita in anni di impegno umano, professionale e sociale.
Come funziona la vostra rete e con chi collaborate principalmente?
Tra le varie collaborazioni le più significativa sono quelle con:
- Parco Nazionale della Majella e Riserve abruzzesi
- Civiltà contadina
- Aziende agricole (Fattorie didattiche e sociali)
- Cooperative di comunità
- Scuole di vario ordine e grado
- Rete dei servizi socioassistenziali – Abruzzo
- Rete nazionale fattorie sociali
Quali sono i vostri principali valori?
Crediamo nei valori di reciprocità e mutuo aiuto nel mondo rurale. Mossi, tra l’altro, dai principi ispiratori dell’agricoltura sociale: sostenibilità ambientale, multifunzionalità, diversificazione, produzione di beni relazionali, legalità e coesione sociale.
In cosa consiste il vostro laboratorio sull’ecosostenibilità?
Il Laboratorio Permanente sull’EcoSostenibilità (LPE) è un progetto nato per divulgare la cultura dell’Ecosostenibilità attraverso la promozione di attività di diversa natura. L’LPE vuole consolidare la rete di relazioni tra coloro che hanno obiettivi comuni. Creare reddito attraverso l’uso ecocompatibile delle risorse locali; valorizzare le diversità e sancire il senso di comunità.
Per raggiungere questo obiettivo, Movimento Zoè propone percorsi e programmi volti a coinvolgere attivamente ed in maniera empatica le Comunità e a sostenerne membri e soggetti fragili.
Si punta a dare voce in particolare:
- Ai bambini e alle loro famiglie;

- Alle donne;
- Alle associazioni culturali e di promozione sociale;
- Agli artigiani, agli agricoltori, agli artisti e ai liberi professionisti;
- Ai giovani che hanno voglia di prendersi cura della loro « educazione emozionale »;
- Agli anziani e alle fasce deboli;
…e a tutti coloro i quali hanno voglia di informarsi, sperimentarsi e scegliere con consapevolezza.
Cosa significa per voi eco-sostenibilità?
Eco-sostenibile è un punto di vista a partire dal quale si vogliono affrontare differenti argomenti. Tra questi si tratta, ad esempio, di agricoltura e allevamento, con lo scopo di sollecitare l’autoproduzione alimentare attraverso tecniche di coltivazione e allevamento ecocompatibili.
Nello specifico organizziamo, ad esempio, attività di permacultura e agricoltura tradizionale, laboratori di innesto e potatura, tecniche di semina, conservazione dei semi antichi. Progetti di agricoltura sociale e orti urbani. Apicoltura, orti sperimentali, guerriglia gardening, compostaggio e tanto altro.

A chi si rivolgono le vostre attività?
Il nostro target va da 0 a 99 anni! Le nostre attività, proposte sotto tante e differenti forme, si rivolgono proprio a tutti.
C’è un episodio o un’attività che vi ha colpito o vi sta particolarmente a cuore, di cui vorreste parlare più nel dettaglio?
Uno degli eventi che più ci sta a cuore è la Fiera della Neoruralità – Scambio di semi.
Essa rappresenta tutta la bellezza e l’orgoglio delle montagne abruzzesi.
“NeoRurale” è una parola, un “suono”, che include chi aderisce ad un modello di ecosostenibilità legato al mondo agricolo. Chi cerca contatti e offerte a misura delle sue esigenze. O ancora, chi continua a presidiare i territori rurali o chi ci torna. Chi vive grazie alla terra offrendo servizi e prodotti di qualità, nell’ottica di uno sviluppo locale cosciente e consapevole. Chi è capace di coniugare memoria e innovazione, con cura e rispetto.
L’Abruzzo è un’isola tra le montagne. Un arcipelago di piccole e integre comunità rurali che ancora, in parte, si sostengono con l’agricoltura e la pastorizia. Una terra di immenso splendore e tradizioni. Una terra con una “pesante” storia: terra che trema, gente che trema…gente bella! Forti e gentili.

Qui la gentilezza è di casa e la natura selvatica è la strada per arrivare al “benvivere”. In Abruzzo esiste da tempo una Rete NeoRurale, consolidata nei valori. Oggi questa rete mira a diventare rete riconosciuta. Più visibile e incisiva. Più organizzata e produttiva. Questo network è costituito da contadini, artigiani, associazioni, enti, cooperative sociali e comunità. I membri della Rural Social Innovation coniugano saperi antichi e nuove professionalità.
Queste realtà da anni sono presenti alla “Fiera della NeoRuralità”, definita una piccola “fa la cosa giusta” abruzzese.
Dove si svolge la fiera e quali sono le principali iniziative proposte durante l’evento?
La fiera, ormai giunta alla nona edizione, fino ad oggi si è svolta nell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone – Sulmona (sede centrale del Parco Nazionale della Majella).
L’evento presenta una mostra-mercato, nata intorno allo scambio dei semi. La mostra è oggi conosciuta e riconosciuta a livello nazionale per i suoi temi e il suo pubblico sempre più numeroso.
La Fiera della NeoRuralità è un momento d’incontro e scambio in cui la rete si ri-conosce da sempre. È un appuntamento ormai fisso per le comunità rurali della regione. In Fiera troviamo artigiani, artisti, agricoltori e casari, laboratori didattici per adulti e bambini, dibattiti e tavole rotonde. Al centro delle quali vi sono i progetti e le concrete esperienze di vita delle montagne e delle aree interne abruzzesi in via di spopolamento. Di quelle aree che sono ancora miniere di bellezza e ricchezza capaci di futuro.

La manifestazione in questione sta ottenendo negli anni sempre maggiore visibilità da parte di visitatori sensibili ai temi della ruralità e salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente rurale e montano.
Il cuore dell’evento è proprio il mercato contadino e artigianale e lo scambio dei semi (cultivar antiche). Si tratta di un mercato con alimenti di nicchia, tipici e naturali. Solo per citarne alcuni: pecorini a latte crudo, pane di grano solina, aglio rosso, salumi di maiale nero, rare varietà di legumi, farine, patate e ortaggi, ecc. Prodotti dei territori di confine, che soprattutto nell’agricoltura e nella zootecnia sostenibile possono trovare una rinnovata linfa vitale.
In che modo è possibile aderire all’associazione o partecipare alle attività?
Contattandoci al primo impulso di « quasi quasi li chiamo » al numero 3334722342 oppure ad [email protected]
Quali sono i vostri obiettivi e qual è il messaggio che volete trasmettere?
La nostra visione è quella di ri-creare luoghi di cura in cui promuovere la cultura del “benvivere”. Luoghi che diano spazio al prendersi cura di se stessi e dell’altro, senza aver come unico scopo pro-curare.
Il nostro fine è supportare le Comunità. Far uscire dall’emarginazione e dalla solitudine coloro che si impegnano per sostenere l’economia e lo sviluppo locale, in maniera onesta e cosciente. Tra questi appunto i piccoli agricoltori, i produttori locali, le realtà associative, ecc. Vogliamo creare un nuovo modello di collaborazione partecipata.
Nel farlo tanti sono i micro-obiettivi che ci poniamo:
- Ricercare e promuovere la sostenibilità sociale ed ambientale.
- Educare a uno stile di vita sostenibile.
- Sostenere i giovani in difficoltà o a rischio di emarginazione.
- Funzionare da polo di attrazione, anche per mettere in collegamento campagna e città, cercando di evitare lo spopolamento dei borghi rurali.
Speriamo di favorire lo sviluppo locale e sostenibile delle aree rurali. Diffondere modelli d’uso e di valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e culturali delle stesse aree. Fare in modo che soggetti con bisogni e risorse diversificate trovino risposte alle loro esigenze.
In cosa speriamo? “Lasciare tracce”, “impronte » positive ed incisive a favore di comunità e territorio.

Cosa accomuna il team della vostra associazione?
I membri dell’Associazione hanno una formazione peculiare in qualità di animatori della Rural Social Innovation. Infatti, partecipano alla creazione di un network locale che aderisce ai principi della eco-sostenibilità, quale base per lo sviluppo delle risorse economiche, sociali e culturali locali. Tale rete lavora in maniera sinergica con il network nazionale ed internazionale che da anni opera in tal senso.
In anni di lavoro appassionato ci siamo specializzati e il nostro staff operativo si è arricchito di collaboratori motivati ed esperti relativamente alle tematiche di nostro interesse, nell’ottica di una reale redistribuzione del lavoro e delle competenze. Il nostro obiettivo è dare sempre il meglio di quanto la multiformità umana può offrire, attraverso la messa in gioco di talenti e capacità diverse.
Cosa più vi piace e vi motiva del vostro lavoro?
In più di 10 anni abbiamo incontrato e stretto legami e reti con tantissime persone. Agricoltori. Animatori territoriali che sostengono modelli di educazione attiva e diffondono buone pratiche al fine di veicolare cultura e migliorare la qualità della vita di chi lavora e vive nelle Comunità. Architetti che adoperano tecniche di bioedilizia nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali. Agriturismi che con naturalezza declinano entrambe le fasi dell’accoglienza, accogliere ed essere accolti. Fattorie didattiche e sociali che, in un tempo in cui si dà priorità ad istruire piuttosto che ad ed-ucare e ad assistere piuttosto che integrare, si impegnano per creare “luoghi di cura” per se stessi e per l’altro.
Soprattutto però abbiamo incontrato persone semplici, che vogliono vivere meglio, con un’altra qualità della vita ed altri tempi. Questo amiamo principalmente: incontrare ed alimentare bellezza. Persone coraggiose che credono in un mondo migliore e più giusto in cui le Comunità possano davvero tornare ad ascoltarsi e tessere semplici ed incredibili tele! Mosse da passione e buon senso.