Deafal AOR

Intervista a Susanna Debenedetti, Coordinatrice area formazione Deafal AOR: “Siamo un gruppo che sogna e che è sempre in evoluzione”

Ciao Susanna. Potresti raccontarci brevemente la storia di Deafal ONG?

La nostra sede si trova a Milano, ma abbiamo soci lavoratori in tutta Italia.

L’organizzazione Deafal nasce come ONG che si occupa di progetti di cooperazione allo sviluppo lavorando all’inizio soprattutto con l’America Latina.

I progetti svolti in Brasile erano progetti relativi al rafforzamento della produzione e trasformazione di prodotti per il loro inserimento nel mercato equosolidale italiano. L’obiettivo iniziale era quello di far partecipare produttori brasiliani soprattutto ai mercati italiani. Volevamo valorizzare i prodotti locali. Paradossalmente infatti, dal momento in cui un prodotto viene esportato acquisisce un grande valore per i mercati locali. In questo modo, non ha più bisogno di essere esportato.

In seguito, abbiamo avviato progetti in Messico. Questi erano volti soprattutto al rafforzamento del ruolo delle donne, al miglioramento produttivo e di trasformazione di cooperative, a scambi tra giovani italiani e messicani e ad una migliore gestione dell’acqua. Da questa base, siamo poi passati a temi quali il riciclo, il riuso e il compostaggio e così ci siamo avvicinati all’agricoltura. È a questo punto che anche molti uomini si sono avvicinati a noi ed abbiamo ampliato il raggio di azione.

Infine, è stato grazie all’incontro con Jairo Restrepo Rivera, docente colombiano, che siamo entrati in contatto con il mondo dell’Agricoltura Organica (in America Latina si chiama così). Sono andata a Cuba ad un corso da lui tenuto.

Tale tipo di agricoltura di fatto, ci permetteva di svincolarci da tutti quelli che sono i prodotti fitosanitari e fitofarmaci ritornando a produrre fertilizzanti e prodotti per la cura e la difesa del suolo riutilizzando gli scarti aziendali e generando economie nella produzione. Il riuso degli scarti genera un miglioramento dal punto di vista economico e al tempo stesso qualitativo perché non usa chimica.

L’esperienza messicana, ci ha portato ad interrogarci sulla situazione agricola in Italia. Ci siamo detti che tra le due esistevano delle similitudini e non poche. In entrambi i paesi gli agricoltori faticano ad arrivare a fine anno con il solo sostentamento derivante dalla loro attività.

È così che abbiamo iniziato quello che ci piace definire un processo di cooperazione allo  sviluppo al contrario. Processo in cui sono i paesi meno sviluppati a “dare” qualcosa a noi e non viceversa. Dal 2010 abbiamo iniziato con Jairo a fare formazione in Italia e a diffondere le tecniche di AOR.

Da allora il lavoro di Deafal è molto cambiato. Dopo la prima fase in cui i seminari venivano tenuti da Jairo, abbiamo iniziato ad invitare docenti da diverse parti del mondo. In una fase ancora successiva abbiamo incluso nel nostro gruppo tecnici che si sono  formati in tutto il mondo (USA, Australia, America Latina ecc.). Oggi la maggior parte dei tecnici che collaborano con Deafal sono italiani. Quello che fanno è continuare a migliorarsi ed implementare le loro conoscenze. Questo con l’obiettivo di poter proporre ad ogni azienda agricola il mix di tecniche migliori per quella specifica azienda.

E’ così che da semplice Agricoltura Organica siamo passati a fare Agricoltura Organica e Rigenerativa.

Agricoltura Organica e Rigenerativa: di cosa si tratta? Potresti darci una definizione?

L’Agricoltura Organica e Rigenerativa è una specie di contenitore in cui abbiamo messo, e continuiamo a mettere, le esperienze e le tecniche che riteniamo efficaci e facili da applicare per le nostre aziende agricole. L’AOR ha un approccio molto laico alla produzione agricola. Si rapporta sempre con le vecchie pratiche agronomiche ma le modifica applicando le conoscenze scientifiche maturate negli ultimi decenni. L’approccio scientifico per noi è fondamentale, perché ci aiuta a valutare e ponderare le scelte e le esperienze che facciamo in campo.

In che cosa consiste oggi la vostra attività?

Oggi ci occupiamo di formazione ad agricoltori e assistenza tecnica ad aziende agricole sui temi legati all’AOR. Lavoriamo sia con aziende grandi, di decine o centinaia di ettari, che piccole, con pochi ettari di terra. Le aziende producono di tutto: si va dall’orticoltura, all’olivicoltura, dalla zootecnia all’allevamento e alla cerealicoltura. Aiutiamo questi produttori a massimizzare le risorse che hanno in azienda, aumentando gradualmente la fertilità dei terreni e cercando di abbassare i costi di produzione grazie a un minore ricorso agli input esterni

Continua il lavoro di cooperazione allo sviluppo soprattutto in Africa.

Si è poi aggiunta una nuova attività. Quella di Educazione alla Cittadinanza Mondiale, attività legate alle scuole ed alla cittadinanza in generale. Per le scuole proponiamo attività di formazione all’educazione ambientale, al consumo responsabile ecc.

Quali principi caratterizzano questo tipo di agricoltura?

Posso citarti la Carta dei Valori dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa, che ne riassume bene principi e obiettivi:

  1. Rigenerare il suolo
  2. Rigenerare gli ecosistemi e la biodiversità
  3. Rigenerare le relazioni tra gli esseri viventi
  4. Rigenerare i saperi

Come ti ho già detto prima, l’approccio scientifico guida le nostre scelte in campo. Allo stesso modo, ci serviamo sempre di più della tecnologia applicata sia alle macchine e alle attrezzature agricole che a strumenti di rilievo e analisi come gps, droni e diversi software.  Però, siamo consapevoli del fatto che la tecnologia, almeno nel nostro settore, non è la soluzione a tutti i problemi. Perciò cerchiamo di usarla con criterio, conoscendone i limiti e le potenzialità.

Cosa accomuna le diverse aziende che collaborano con Deafal?

Lavoriamo con diverse aziende. In questa sede te ne cito tre con cui collaboriamo in maniera molto solidale e con cui stiamo sviluppando lavori molto proficui. 

Seguiamo un’azienda che si chiama L’Avventura, in provincia di Frosinone, che lavora su un piccolo frutteto e su 15 ettari di vigneti. L’azienda ha una forte connotazione sociale, perché coinvolge ragazzi “speciali” con disagi e disabilità. Questa stupenda realtà, efficiente e produttiva, finanzia le attività in cui coinvolge i ragazzi, con i proventi della vendita di vino di alta qualità.

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L’Avventura. Foto Antonio Di Giorgio

C’è poi La Petrosa, vicino Salerno (circa 60 ha). Qui i proprietari hanno sviluppato un allevamento di bovini e caprini e coltivano cereali, ortaggi, frutta e ulivi chiudendo la filiera a livello aziendale con la produzione di pane, olio, composte, marmellate, etc. In tutte le attività agricole e zootecniche l’azienda usa i prinicipi e le tecniche dell’AOR.

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Edmondo Soffritti de La Petrosa

Potrei citare anche Tularù, azienda di circa 50 ha, che si trova a Rieti. Qui si pratica allevamento di bovini attraverso il pascolamento razionale, e si producono ortaggi, frutta e grani antichi, sui quali è stata avviata una filiera locale che coinvolge produttori, panificatori e pastifici della zona.

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Azienda Tularù Foto Antonio Di Giorgio

C’è un progetto che vi ha appassionato particolarmente, a cui vorresti accennare?

Un progetto che ci è piaciuto molto è un quello che abbiamo svolto dentro Milano. In una cascina chiamata Cascinet (o cascina Sant’Ambrogio), abbiamo svolto attività di AOR, di educazione alla cittadinanza mondiale ed abbiamo creato una CSA (Community Sustained Agriculture). Quest’ultima è in pratica un’evoluzione di quelli che sono i gruppi di acquisto solidale. Gruppi di consumatori che si uniscono a supporto di alcuni produttori agricoli

La Cascina ha visto la costruzione di barriere verdi, di un impianto di food forest e il tutto raccogliendo una buona collaborazione da parte della cittadinanza. È stato proprio questo a fare si che il progetto ci abbia così appassionato!

Quanti siete a lavorare a Deafal? Cosa distingue il vostro team?

Siamo 24 soci di cui collaboratori attivi una decina. Quattro di questi sono assunti e lavorano stabilmente a Deafal.  Gli altri vengono chiamati specificamente per progetti esterni. In base a dove si sviluppa il progetto e a cosa si deve fare chiamiamo le figure che riteniamo più adeguate. 

Quali sono i valori che più vi motivano e guidano in quello che fate?

La nostra Vision dice proprio: “Rigenerare i suoli per ringenerare le società”. L’AOR è un mezzo anche per creare delle società diverse. Non è solo il lavoro agricolo, ma anche tutto quello che c’è e che si crea attorno all’azienda agricola che può essere diverso e rigenerato.

Cosa più vi piace del vostro lavoro?

Siamo un gruppo che sogna e che è sempre in evoluzione. Secondo me questo è qualcosa di molto bello. Siamo un gruppo che ha voglia di osare e si permette di osare. Siamo consapevoli del fatto che gli esseri umani sono in continua evoluzione, così come lo è l’AOR. Sempre “contaminata” da nuove tecniche, nuovi approcci, nuove idee. Lo stesso vale per le persone che si relazionano con Deafal

La parte molto bella è la diversità di contesti di intervento. La diversità di interazioni che rende il nostro lavoro non monotono. Se guardiamo a come si è modificata negli anni l’attività, è impressionante. Essere parte di un’associazione in continua evoluzione è davvero motivante. Questo ci permette di rimanere ancorati e affezionati a questa realtà. Inoltre, il legame che si crea internamente, a livello di relazioni umane, è molto bello. Il grado di ascolto vicendevole è molto alto e questo aiuta tanto.

Tutti gli anni facciamo riunioni in cui condividiamo esperienze legate alle varie aree di lavoro. Sono momenti sempre molto produttivi che danno anche una nuova carica per ricominciare.

C’è qualche progetto a cui vorresti accennare per finire?

Usciremo a gennaio o febbraio con un libro pubblicato da Terra Nuova Edizioni scritto dal nostro coordinatore tecnico Matteo Mancini in cui vengono illustrate le varie tecniche proposte con l’AOR e in cui ci saranno anche alcune interviste di aziende che seguiamo. Stiamo lavorando anche su altri progetti editoriali.

Abbiamo sempre attiva una campagna di raccolta fondi per la cooperazione. Inoltre ci piacerebbe molto un giorno riaprire i lavori in Messico… chissà!

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