Proxima

Intervista a Marco, Agronomo della Cooperativa sociale Proxima: “La terra: inizio del loro riscatto e della loro affermazione”

Buongiorno Marco, potrebbe raccontare brevemente come nasce la Cooperativa sociale Proxima?

La Cooperativa Proxima nasce per offrire opportunità di fuga, cambiamento e crescita a coloro i quali intendono sottrarsi all’assoggettamento e al condizionamento legati a situazioni di sfruttamento e di tratta. Ci muoviamo per incontrare e costruire relazioni con persone ad alto rischio di vulnerabilità, mettendo a loro disposizione un luogo sicuro e adeguato a soddisfare bisogni di protezione e sicurezza. Forniamo loro un sostegno finalizzato alla maturazione di competenze personali necessarie per il percorso di crescita e di evoluzione in direzione di una propria autonomia.

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In quali ambiti opera principalmente la cooperativa?

Da Aprile 2003 la Cooperativa Proxima realizza progetti rivolti a vittime di tratta (ai sensi dall’art. 18 del T.U. sull’immigrazione e dall’art. 13 della legge 228/2003), mediante il finanziamento erogato dal Dipartimento per le Pari Opportunità ed il cofinanziamento di Enti locali. 

Riguardo ai vostri orti sociali e al progetto FARI, come avete avuto l’idea di lanciare questo progetto? Di cosa si tratta più nel dettaglio?

Dalla nostra esperienza ci siamo resi conto che alcuni utenti, ed in particolare la comunità rumena, avevano una passione immensa per la cura della terra e di tutto ciò che insiste su di essa.

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Ci è parso subito chiaro che quella terra si era trasformata per loro, da madre benevola dalla quale raccogliere i frutti, in teatro di orrori. Cosi ci siamo detti che quella stessa terra sulla quale si perpetuavano nel tempo scene di ordinaria follia umana, poteva essere l’inizio del loro riscatto e della loro affermazione. Da qui l’idea della creazione degli Orti Sociali Proxima

Quali sono gli obiettivi della realizzazione di questi orti sociali?

Gli obiettivi degli Orti Sociali Proxima sono molteplici. In primis, l’inclusione degli utenti all’interno del tessuto sociale della città di Ragusa. Inoltre, vogliamo formare e migliorare le capacità agronomiche degli utenti così da ampliare le loro possibilità lavorative. Infine, lo scopo di tutti gli orti urbani, e quindi anche degli Orti Sociali Proxima, è quello di riqualificare zone periurbane, avvicinare i cittadini all’idea di Km0 e alla condivisione di spazi e frutti.

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Dove si trovano questi orti sociali?

Come detto prima, gli Orti Sociali Proxima sorgono in una zona periurbana della città di Ragusa. Il comune, nostro partner, ci ha concesso a titolo gratuito un lotto di circa 2 ha, in totale stato di abbandono. Questo spazio è stato bonificato e su di esso sono state apportate diverse migliorie (pozzo, recinzioni, impianto di irrigazione, videosorveglianza) per permettere la regolare attività agricola

A chi è destinata la produzione orticola derivante dagli orti?

Una parte della produzione è destinata al consumo interno, infatti provvediamo a rifornire le strutture di accoglienza per i nostri ospiti di ortaggi freschi, salubri e gustosi. La restante parte viene venduta ad attività commerciali della ristorazione, a privati ed avventori. Ad oggi, dopo circa 1 anno dall’avvio, 30 famiglie ragusane comprano regolarmente prodotti dal nostro orto.

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Inoltre, ospitiamo periodicamente delle classi di scuola materna, elementare, media e superiore con le quali si intrattengono delle lezioni, trasformando il nostro orto in una aula a cielo aperto.

Quanti siete a lavorare agli orti sociali? Cosa più vi piace di questo lavoro?

Il numero dei beneficiari può variare durante l’anno, in media 3/4 persone dedicano il loro tempo alla coltivazione di ortaggi. Inoltre, alcuni appezzamenti sono stati adibiti ad Orti Didattici per scuole elementari, medie e superiori. Quindi il numero delle persone che lavorano sull’orto cresce periodicamente. La cosa che più ci piace è anche quella che più ci gratifica. La valorizzazione di una produzione etica.  

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