Revotree si racconta: “Ottimizzare l’irrigazione mantenendo ottima la qualità del prodotto”
Ciao Davide, potresti dirmi in poche parole come nasce Revotree? Da dove deriva questo nome?
Revotree nasce con l’obiettivo di proporre una soluzione economica, facilmente accessibile e adattabile ad aziende agricole di tutte le dimensioni, per il risparmio di risorse.
L’idea è nata quando Cosimo, CEO di Revotree, nato tra i campi in Basilicata dove ha un’azienda agricola per la produzione di albicocche, ha riscontrato un problema, ai suoi occhi molto rilevante. Suo padre era costretto a recarsi più di una volta al giorno nei campi per controllare a mano personalmente lo stato del terreno, poiché fidarsi delle previsioni meteo standard o guardare gli uccelli beccare a terra per capire se avrebbe piovuto il giorno dopo, non era dopotutto così efficace. Aprire e richiudere tutte le bocchette dell’impianto idrico a mano richiedeva tempo e inoltre quell’anno, a causa di un singolo errore d’irrigazione e delle abbondanti piogge, ha buttato 20000 euro in fase di produzione.
È così che ci siamo accorti, aiutati anche da uno studio di mercato approfondito, che era difficile trovare un prodotto facile da utilizzare per gli agricoltori, che potesse essere alla portata di tutti e soprattutto che risolvesse questo problema, permettendo un apporto idrico sempre giusto, corretto, equilibrato.
Abbiamo iniziato a pensare ad un prodotto che potesse migliorare la produzione, eliminare gli errori dovuti alla cattiva gestione, e, come abbiamo realizzato in un secondo momento, favorire anche un risparmio idrico notevole, fino al 50 %, secondo alcuni studi.
Il team si è formato tutto nelle aule del Politecnico di Milano, dove per circa un anno abbiamo pre-ingegnerizzato il prodotto.

Dopo questa fase iniziale, abbiamo iniziato la fase di progettazione e di analisi delle ultime tecnologie disponibili e siamo entrati nel programma di accelerazione di Luiss Enlabs promosso da LVenture Group. Grazie a questo acceleratore abbiamo fondato la società e in tre mesi abbiamo sviluppato un prototipo per validare il mercato, e quindi proporre questa soluzione ad aziende agricole e agronomi. In un solo mese abbiamo avviato progetti-pilota in più di dieci aziende agricole e abbiamo ricevuto decine di contatti spontanei.
Come funziona il sistema decisionale Revotree?
Revotree è un sistema hardware e software di monitoraggio, predizione e analytics che parte dal principio dell’automazione dell’irrigazione nelle aziende agricole. Si compone di una piattaforma e tre dispositivi: una sonda principale composta da più sensori, una stazione meteorologica e delle valvole wireless. Grazie a questi dispositivi raccogliamo dati e li utilizziamo, dopo l’analisi operata dagli algoritmi di machine learning, per controllare gli impianti.

Lo scopo è chiaramente quello di ottimizzare l’irrigazione mantenendo ottima la qualità del prodotto, dando alle piante esattamente quello di cui hanno bisogno. Per fare questo raccogliamo quindi nei nostri server i dati rilevati, li analizziamo tramite algoritmi ad hoc, e le risposte vanno direttamente a controllare le valvole presenti nell’impianto. In particolare, rileviamo fattori quali l’umidità relativa del terreno, la forza che le radici impiegano per raccogliere l’acqua, l’umidità e la temperatura dell’aria e il volume delle piogge, tramite il pluviometro.
Come funziona la commercializzazione?
La nostra è una metodologia lean, dunque una metodologia che mira all’abbattimento degli sprechi sotto molti aspetti. Lavoriamo in un mercato che oggi sta crescendo tantissimo e siamo uno di quei team che sta prendendo l’onda di questa informatizzazione agricola e che ha tutte le carte in regola e le capacità necessarie per sviluppare interamente questo genere di prodotto, offrendo una fascia di prezzi facilmente accessibile.
Data l’ottima prospettiva di sviluppo del mercato, abbiamo deciso di riprogettare il sistema in modo che fosse scalabile e stabile per una prima produzione e ora stiamo avviando una fase di pre-ordine per un lotto di 300 dispositivi, proponendo una promozione di lancio.
A breve lanceremo una campagna di Crowdfunding, attraverso la piattaforma CrowdFundMe, con l’obiettivo di 350K che ci serviranno per coprire il primo anno di Business di Revotree e stabilizzare il nostro prodotto. Potremo così finalmente dare vita alla vendita dell’hardware, allargando la nostra base clienti al fine di sviluppare le parti della piattaforma operative e collaborative e di concentrarci sull’aspetto di analisi dei dati.
Per chiunque volesse partecipare, da ottobre la campagna sarà attiva e aperta a tutti. Sarà dunque possibile fare la propria donazione, semplicemente accedendo al sito della piattaforma CrowFundMe e selezionando il progetto di Revotree.
In che modo Revotree si propone di rivoluzionare le tecniche di irrigazione? Che vantaggi comporta e a chi è indirizzata?
Revotree è in grado di offrire vantaggi su più piani e a diversi attori, dal piccolo agricoltore, alla grande azienda agricola, all’agronomo, al consorzio che gestisce le risorse idriche, alle industrie di sementi e a tutti gli operatori terzi che si inseriscono nella filiera primaria.

Ad esempio, il piccolo produttore potrà monitorare i propri terreni e risparmiare tempo e denaro controllando da remoto i propri impianti di irrigazione grazie all’hardware installato. Per lo stesso principio la grossa azienda agricola potrà digitalizzare i processi su campo adottando economie di scala, potrà controllare consapevolmente tutta la produzione, sfruttare il machine learning per fare stime accurate e automatizzare gli impianti.
L’agronomo, a sua volta, avrà a disposizione uno strumento per espandere la propria operatività e sfruttare una migliore analisi delle piante a servizio dei propri clienti.
Ma il vantaggio finale, nonché il più importante, è la sostenibilità. La possibilità di partecipare tutti insieme grazie ad una tecnologia accessibile, al miglioramento delle sorti del pianeta. In questo modo speriamo anche di evitare il verificarsi degli scenari catastrofici previsti dalla FAO e le previsioni di fame e aridità che si prospettano.
In questo senso, le fasi evolutive del progetto prevedono l’implementazione di un approccio sociale e di scambio per quello che riguarda il valore del dato e le best practices da applicare.
Vogliamo coinvolgere più produttori possibili a contribuire alla sostenibilità del settore primario.
Il nostro prodotto, oltre ad essere scalabile e modulabile su più contesti possibili e dal costo contenuto; vuole offrire supporto concreto agli operatori del settore e soprattutto essere uno strumento impiegabile su larga scala per studiare l’ambiente.
Quali sono i principali valori su cui si basa la vostra start-up?
Il nostro proposito è di diffondere la consapevolezza di quanto sia necessario introdurre processi di ottimizzazione e sostenibilità in un settore che ha finora fatto del suo meglio, ma con poca visione per il futuro e l’innovazione. Dobbiamo assumere consapevolezza di ciò che facciamo e controllare i nostri consumi e gli sprechi. Revotree si sta impegnando per aiutare tutti a farlo facilmente.
Riguardo voi personalmente, avete sempre lavorato con la frutticoltura? Quali sono i vostri percorsi personali?
Revotree nasce ed esiste, essenzialmente, grazie alle persone che la compongono, un ottimo team, preparato tecnicamente e pieno di energia. A possedere un background agricolo è Cosimo, il nostro CEO. Cosimo è laureato in ingegneria elettronica, con background da agricoltore e imprenditore, cresciuto in mezzo ai campi e alle industrie in Basilicata.
Giovanni, il nostro CTO, è ingegnere informatico del Politecnico di Milano, specializzato in creazione e sviluppo di architettura software; Marco, anche lui ingegnere informatico, gioca con i dati ed è focalizzato su machine learning e intelligenza artificiale e Giorgio, ingegnere elettronico, sin da piccolo ha avuto le skills e la pazienza per risolvere qualsiasi tipo di problema tecnico e sviluppare una conoscenza e una passione invidiabili. Ci sono poi io, Davide, designer con un passato nella sicurezza alimentare, con un approccio funzionale nel curare l’estetica del brand, e Andrea T., industrial designer, che da forma al prodotto nelle diverse fasi, unendo meccanica ed estetica.

Inoltre, da quando siamo tornati a Milano, dopo la trasferta romana per frequentare un percorso di accelerazione, nuovi elementi sono entrati a far parte del team: Martina e Marianna per marketing e PR, Daniele e Chiara per design e sviluppo del front-end della piattaforma e Andrea, il nostro business developer.
C’è un pensiero che vorreste condividere per concludere?
La tecnologia rende disponibili dinamiche collettive di aiuto e sviluppo. Su questo principio a noi piacerebbe formare una sorta di intelligence agronomica: vogliamo conoscere davvero il terreno che è fonte del nostro sostentamento e diffondere questa conoscenza in modo moderno ed efficace. Solo insieme miglioreremo l’agricoltura.